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venerdì 4 febbraio 2011

Nuovi risultati in tema di riprogrammazione delle staminali per la cura dell'epatocarcinoma, del tumore del colon e altri tipi di cancro


Current Pharmaceutical Biotechnology, un’importante rivista scientifica internazionale, dedica il volume 12 numero 2 di febbraio 2011 al tema della riprogrammazione delle cellule staminali normali e tumorali [Reprogramming of normal and cancer stem cells]. 
Il volume è curato da Pier Mario Biava, ricercatore medico, apripista di questo filone di ricerche da circa 20 anni. Le sue ricerche pionieristiche hanno aperto un nuovo modo di affrontare le malattie tumorali, che negli anni recenti viene riconosciuto come valido ed innovativo dalla comunità scientifica internazionale. 
Migliaia le ricerche che ultimi anni in tutto il mondo hanno dimostrato l’assunto sostenuto da Biava sin dall’inizio e cioè che la malignità del tumore è legata alla presenza di cellule staminali mutate, responsabili delle recidive della malattia e delle metastasi.  Le ricerche svolte dimostrano che queste cellule, che rispondono poco alla chemio e radioterapia, possono essere riprogrammate, confermando le proprietà in tale senso di alcune sostanze già individuate dallo stesso Biava e che negli studi in cui sono coinvolti pazienti considerati non trattabili in altro modo hanno dato risultati molto incoraggianti, compresa la scomparsa della malattia, dimostrata a mezzo TAC. Tali sostanze sono estratti embrionali di Brachydanio Rerio, un pesce tropicale noto anche come Zebrafish.
Da qui il numero speciale di Current Pharmaceutical Biotechnology, in cui si fa il punto sull'argomento attraverso il contributo di numerosi studiosi che lavorano in prestigiose istituzioni scientifiche internazionali: vi sono articoli di ricercatori del Centro Tumori di Tokio, di prestigiose Università e Centri di Ricerca americani, indiani, indonesiani, oltre che di importanti Università italiane, come l'Università di Milano, di Roma "La Sapienza" , di Pisa,  Varese, L'Aquila, Bocconi e di prestigiosi Istituti di Ricovero e Cura a Carattere  Scientifico, come Humanitas e Multimedica di Milano. 
Il numero speciale e' composto da 15 articoli, di cui 3 scritti da Biava. L'articolo che vede la partecipazione con la Bocconi e l'Università dell'Aquila mira a migliorare l'intervento terapeutico, suggerendo ai medici meticolosi protocolli di trattamento con i  fattori di differenziazione delle cellule staminali.  
Uno degli articoli con l'Universita' La Sapienza dimostra un fatto molto importante: che vi e' un potenziamento degli effetti di rallentamento sulla crescita tumorale se si usano contemporaneamente i fattori di differenziazione delle cellule staminali ed alcuni chemioterapici, come il 5 fluoro uracile, nel trattamento del tumore del colon.
Dal punto di vista terapeutico ha grande rilevanza l'articolo siglato come primo autore da Tito Livraghi, il padre del trattamento per via percutanea dei tumori del fegato, scritto in collaborazione con clinici dell'Università di Milano, in cui si descrivono i casi di regressione completa nei pazienti con epatocarcinoma in stadio intermedio-avanzato, trattati con i fattori di differenziazione messi a punto da Biava. I casi di regressione completa riguardano mediamente il 13% dei pazienti prima considerati terminali, mentre guardando i pazienti che hanno riscontrato una regressione parziale e una stabilizzazione della malattia la percentuale sale fino al 36%. Risultati molto incoraggianti se si pensa che nessun trattamento, ad esclusione della chirurgia o del trapianto nei limitati casi in cui sono possibili, prospetta risultati simili. 
Questi dati, oggettivamente riscontrati e ampiamente documentati nel numero della rivista, dimostrano che è necessario aprire a studi di massa su tali trattamenti per due motivi. Primo, per offrire a chi soffre nuove possibilità di cura, senza invalidare anzi potenziando le terapie già in uso. Secondo per continuare ad accrescere le percentuali di risposta.
Per sostenere queste ricerche Biava ha fondato Redonda-Onlus (sito: www.redonda.it  posta elettronica redonda.onlus@gmail.com).
La sfida del futuro è percorrere questa strada.